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La diffusione dell'estremismo politico tra i giovani: una conseguenza della crisi?

La diffusione dell’estremismo politico in periodi di crisi e difficoltà economica è un fatto che tende a ripetersi nella storia dell’umanità. Giusto per prendere ad esempio uno degli episodi più noti, fu con la Grande Depressione che colpì la Germania nei primi anni Trenta che Adolf Hitler riuscì a salire al potere, con gli esiti tragici che, purtroppo, tutto il mondo conosce. La drammatica crisi mondiale che stiamo attraversando non fa eccezione e anche in questi anni stiamo assistendo alla crescita esponenziale di movimenti che si rifanno esplicitamente a idee politiche radicali, in particolare di estrema destra.
I MOVIMENTI DI ESTREMA DESTRA IN EUROPA – Sono vari i Paesi europei nei quali si è verificata una preoccupante crescita dei consensi dei partiti di estrema destra: si pensi al successo elettorale dei neonazisti greci di Alba Dorata (con tanto di simbolo che ricorda pericolosamente la svastica) o al boom, in Olanda, del Partito per la Libertà di Geert Wilders, antislamista e xenofobo. Altri casi significativi sono rappresentati dal partito antisemita e neofascista Jobbik, che nel 2010 si è confermato la terza forza politica dell’Ungheria, e dal Front National francese, guidato da Marine Le Pen. I tratti comuni, in linea di massima, sono individuabili nell’euroscetticismo e soprattutto nell’odio nei confronti degli stranieri. Tutti questi partiti, infatti, vorrebbero attuare politiche dell’immigrazione a dir poco restrittive e, in alcuni casi, si portano avanti vere e proprie idee xenofobe. Oltre ai partiti veri e propri, poi, ci sono una miriade di altre formazioni che non di rado si rendono protagoniste di aggressioni ed episodi di violenza.
LA SITUAZIONE ITALIANA - Nei giorni scorsi il tema della crescente diffusione del radicalismo politico tra i giovani è tornato alla ribalta sui media di mezzo mondo dopo quanto accaduto a Roma la sera della finale dei Campionati europei di calcio. Al Circo Massimo una folla era riunita per assistere all’incontro tra Italia e Spagna quando, tra le bandiere tricolori, ne è spuntata una rossa con la svastica. A sventolarla, con aria di sfida, era un ragazzo di appena 19 anni. In Italia come nel resto d’Europa, dunque, sono soprattutto i giovani ad avvicinarsi ai movimenti di estrema destra: delusi dai grandi partiti e spesso esasperati dalla carenza di lavoro e di prospettive, gli under 30 sono particolarmente vulnerabili ai richiami di forze politiche con tali orientamenti. Nel nostro Paese le formazioni più attive sono La Destra, MS-Fiamma Tricolore, Forza Nuova e Casa Pound. I militanti cercano di veicolare le loro idee e cercano nuove adesioni prevalentemente attraverso due canali: gli eventi – ad esempio i concerti – e il Web. La Rete, infatti, si sta rivelando un mezzo attraverso il quale questi movimenti riescono a comunicare con grande rapidità ed efficacia e anche per questo sono i giovanissimi ad essere esposti ai rischi maggiori.
COSA FARE PER CONTRASTARE IL FENOMENO – Ma le famiglie, concretamente, cosa possono fare? La risposta non è semplice. Sicuramente i genitori possono tenere d’occhio le amicizie e le frequentazioni dei ragazzi, che spesso sono i canali attraverso i quali si diffondono le posizioni estremiste. Inoltre bisogna parlare con i giovani, facendo il possibile per far comprendere loro quanto le ideologie e i comportamenti propagandati da tali movimenti siano potenzialmente pericolose e distruttive. 

 


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