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Fat food

Adolescenti e bambini trascorrono sempre più tempo davanti alla televisione, incollati allo schermo e in balìa di pubblicità ad effetto che hanno sempre più potere sulle giovani menti. D’altra parte, quando si tratta di cibo, anche agli adulti viene l’acquolina in bocca solo a guardare gli spot televisivi.
Ad utilizzare le strategie pubblicitarie più aggressive sono i fast food. Gli spot delle più importanti catene presenti in Italia e nel mondo spingono i giovani verso abitudini alimentari sbagliate. In questo modo il rischio di obesità, già una vera e propria epidemia, aumenta, specialmente tra bambini e adolescenti.
Per attirare i giovanissimi ogni mezzo è lecito. Pubblicità mirate sui siti web più visitati, gadget di ogni tipo, immagini dei personaggi dei cartoni più amati spingono i piccoli clienti a consumare hamburger e patatine ad ogni ora della giornata, diffondendo così abitudini alimentari scorrete . E’ difficile infatti resistere all’offerta di panini sempre più grandi a prezzi stracciati.

I siti web dei  fast food americani giocano ormai un ruolo chiave per la fidelizzazione dei giovani clienti: sulle home page si possono scoprire le nuove offerte gastronomiche attraverso giochi on line, oppure si possono scambiare cartoline elettroniche.  I siti web nel nostro Paese sono meno spregiudicati e anche la pubblicità dei fast food sulle reti televisive sembra essere meno aggressiva. Ma iniziative drastiche, come quelle adottate da alcuni paesi nord europei che hanno vietato gli spot del famigerato hamburger durante i programmi per bambini potrebbero aiutare comunque a ridurre il fenomeno dell’obesità fra i giovani. 
Un recente studio, pubblicato su Journal of law and Economics, ha infatti fatto notare che il divieto di trasmettere messaggi pubblicitari di panini, patate fritte e cibi pronti potrebbe portare a una diminuzione dell’obesità infantile pari addirittura al 18%. L’analisi sull’incidenza degli spot sull’eccesso di peso nei bambini è stata condotta dai ricercatori del National Bureau of Economics Research (NBER).
A combattere da tempo per ottenere un Codice di regolamentazione è la Consumers International, l’organizzazione mondiale delle associazioni dei consumatori.  Da anni la Consumers Intenational  infatti sostiene che per combattere l’obesità bisogna mettere un freno al bombardamento mediatico imposto dalle aziende alimentari.

Ecco alcune regole per proteggere i più giovani:

  • Regali, giocattoli collezionabili, personaggi famosi, cartoni animati, che attirano l’attenzione dei bimbi, non devono essere sfruttati per pubblicizzare alimenti poco salutari.
  • Deve essere ridotta la pubblicità televisiva di cibi troppo ricchi di grassi, zucchero o sale nelle ore di programmazione pomeridiane, ma anche quella via internet.
  • L’educazione alimentare va insegnata nelle scuole, dove bisogna promuovere il consumo di frutta e verdura.

 


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