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A Natale non sprecare

La prognosi fatta di recente dal Wwf sull’avvenire del nostro pianeta è infausta: la Terra non ha tanti anni da vivere davanti a sé. La causa è attribuita soprattutto ai consumi energetici ben al di là delle risorse disponibili.
Le feste di fine anno sono l’occasione buona per mettere in pratica un comportamento ecologico, più rispettoso dell’ambiente.

  • Mille luci . Per incentivare gli acquisti natalizi strade e negozi delle nostre città sono illuminati in maniera inusitata, con un dispendio energetico eccessivo, che ha come altra conseguenza negativa l’aumento delle emissioni inquinanti delle centrali termoelettriche. Perlomeno in casa possiamo fare un uso saggio degli addobbi natalizi. Se proprio non riusciamo a rinunciare alle catene luminose, accendiamole solo la sera e durante le riunioni familiari e non dall’inizio di dicembre fino all’Epifania, giorno e notte. Certo la soluzione migliore sarebbe rinunciarvi a favore di addobbi natalizi altrettanto allegri e festosi, come ad esempio i nastri colorati.
  • I regali. Lasciamo l’auto a casa e utilizziamo i mezzi pubblici per lo shopping natalizio. Anche la scelta dei doni può essere fatta all’insegna del rispetto dell’ambiente: privilegiamo l’utilità dell’oggetto da regalare ed evitiamo di acquistare doni usa-e-getta. Facciamo attenzione anche agli imballaggi: evitiamo quelli inutili e non riciclabili. Anche il pacchetto può essere confezionato secondo criteri ecologici. Sono da preferire cioè materiali riciclabili o addirittura contenitori, come borse di tessuto, ampi tovaglioli di stoffa, che costituiscono un secondo regalo. Nastri e carta vanno benissimo se sono quelli riciclati dai pacchetti dello scorso anno.
  • L’albero. Ecco un tema davanti al quale anche i convincimenti ecologici vacillano: come si fa a non acquistare un “vero” pino, da ornare come albero di Natale? Eppure gli argomenti a favore di un pino sintetico sono molti. Per esempio: secondo il Corpo forestale dello Stato circa il 90% dei pini, che adornano il salotto durante le feste, non sopravvive oltre l’Epifania e finisce nella spazzatura. Se proprio non si vuole rinunciare a un albero si può optare per un tipo di pianta più consono al clima cittadino, come gli agrumi, i lecci, i corbezzoli e gli agrifogli. Oppure acquistare solo la cima dell’abete, o “cimale”: in questo modo non si uccide nessun albero; ricordiamo poi, una volta terminato il periodo delle feste, di buttarlo nei contenitori per la raccolta differenziata del verde. Se all’abete intero non riuscite a dire di no, acquistate l’albero da quei vivai che garantiscono il ritiro della pianta  alla fine delle feste, in cambio di un buono spesa. In ogni caso non sovraccaricate gli alberi di palline di vetro e catene luminose, né tantomeno spruzzatene i rami con spray argento e oro, che sono tossici.
  • Pranzo e cenone. Che sia il periodo delle grandi abbuffate è fuori discussione, privilegiamo però i prodotti locali e stagionali, evitando quelli esotici che sono più cari e il cui trasporto (generalmente aereo) comporta grandi quantità di combustibile.
  • Rifiuti. Durante le feste di fine d’anno la produzione di spazzatura aumenta in modo vertiginoso. Comportiamoci secondo il principio, valido tutto l’anno, delle tre erre: ridurre riciclare e riutilizzare. Carta, scatoloni, bottiglie di plastica e di vetro devono essere smaltiti separatamente.

 


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