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Chirurgia estetica: si o no?

Indagini, studi e statistiche lo dimostrano: le donne italiane si piacciono poco e ricorrono volentieri alla chirurgia plastica, o comunque lo farebbero se ne avessero la possibilità. Secondo una ricerca Doxe, il 76% delle italiane è favorevole ad interventi di tipo estetico e, a quanto pare, neanche le esigenze di risparmio imposte dalla crisi economica riescono ad arginare il bisogno di sentirsi più belle: tra le donne che pensano ad un ritocco, il 22% rinuncerebbe alle vacanze per trovare i soldi necessari, il 12% ad acquistare vestiti di marca e l’8% a comprare regali per i figli o apparecchiature elettroniche come smartphone e tablet.
GLI INTERVENTI – Le operazioni chirurgiche effettuate a scopi estetici possono riguardare varie parti del corpo ed essere più o meno invasive: si va dalla depilazione definitiva alla liposcultura, dal trapianto di capelli alle infiltrazioni di botulino, dalla rinoplastica al lifting. Tra gli interventi più gettonati figura la mastoplastica additiva – cioè l’aumento della taglia del seno -, che polarizza l’interesse del 15% delle intervistate. Molto richieste anche la liposuzione e l’addominoplastica.
COSTI E RISCHI: ATTENZIONE ALLA CHIRURGIA LOW COST – Come molti sanno, gli interventi di chirurgia estetica sono piuttosto onerosi dal punto di vista economico. Stando al tariffario pubblicato dalla SIES (Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica), il prezzo di un lifting di viso e collo può variare tra i 3.000 e i 5.500 Euro, quello di una mastoplastica (additiva o riduttiva) dai 3.000 ai 6.500 Euro e quello di una rinoplastica completa dai 3.500 ai 6.000 Euro. A questo proposito, un discorso a parte è costituito dalle promozioni che si trovano in Rete: a volte capita infatti che i siti web che propongono i cosiddetti e-coupon scontati per prodotti o servizi, mettano in vendita anche veri e propri interventi di chirurgia estetica. Anche la SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Riparatrice Plastica ed Estetica) ha notato la presenza su Internet di tali offerte e di recente ha messo in guardia i consumatori, spiegando che dietro a promozioni di questo tipo possa nascondersi il pericolo di “un intervento chirurgico effettuato senza le necessarie sicurezze, o in luoghi non idonei, o eseguito da non specialisti, o ancora con materiale ed attrezzature scadenti”. Un esempio significativo dei possibili rischi connessi alla chirurgia ‘low cost’ è costituito dalla vicenda delle protesi mammarie PIP (Poly Implants Prothese), alle quali sono stati attribuiti possibili effetti nocivi. Altrettanto alti possono essere poi i rischi connessi ad una cattiva informazione in materia. La persona che ha intenzione di sottoporsi ad un intervento deve chiedere al medico tutte le delucidazioni del caso, evitando di affidarsi a notizie trovate in Rete o comunque provenienti da fonti o persone non specializzate e non in possesso delle competenze necessarie.
MINORI E CHIRURGIA ESTETICA – In questo quadro sta inoltre emergendo un fenomeno allarmante: la crescente diffusione degli interventi di chirurgia estetica tra i minori. La SICPRE stima che siano almeno mille le ragazze under 18 che ogni anno si sottopongono a tali operazioni. Anche in questo caso non mancano i pericoli: per la mastoplastica, ad esempio, il rischio principale è costituito dalla realizzazione di un intervento su un seno che potrebbe non essere ancora completamente formato. Il fenomeno ha sollevato molte preoccupazioni, tanto che i ritocchi a soli fini estetici sulle minorenni sono stati espressamente vietati per legge. I medici trasgressori vanno incontro alla sospensione dell’attività per 3 mesi e a sanzioni pecuniarie fino a 20.000 Euro.

 


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